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“Uomo dell'aria, tu colora col sangue 

le ore sontuose del tuo passaggio fra noi.

I limiti esistono soltanto

nell'anima di chi è a corto di sogni”.

 

Philippe Petit -Trattato di funambolismo, 1999

 

Il protagonista è un filo, un filo di acciaio di sette millimetri a cui essere grato, che sorregge il funambolo che - con i propri passi - dà ad esso vita innalzando - nel medesimo istante - se stesso a meraviglioso danzatore. Un filo/pedana che divide il palcoscenico in due emisferi, quello reale e quello illusorio - forse - o semplicemente in due riflessi paralleli di un unico sogno  che eleva l’artista dal volto truccato di bianco, allontanandolo sempre di più da terra, dal suo essere umano. Un filo che lentamente uccide un amore, un uomo.

Minuscoli lustrini d’oro - che mal cuciti cadono sulla segatura - ricoprono il palcoscenico su cui ci sono una sedia e una bottiglia - simbolo di solitudine sofferta - e dove due ballerini dal passo lieve (Yari Molinari e Giovanni Scura), sulle musiche di Marco Podda, incantano: i loro corpi si intrecciano come a racchiudere in una bolla la storia narrata.                                                                                                Dal pubblico arriva Abdallah Bentaga - Giuseppe Zeno - che introduce con un violino la sua condizione: l’artista è solo e la sua tristezza è poesia.

È il 1956 quando il giovane circense algerino Abdallah Bentaga si lega a Jean Genet, indiscusso poète maudit, e per amore di quest’ultimo consacra la sua vita a camminare sul filo del destino che Genet aveva scelto per lui, fino alla caduta che causa un inevitabile abbandono con la conseguente morte del giovane uomo. E proprio a lui è dedicato uno dei lavori in prosa più belli  (1958) di Jean Genet - Il Funambolo - che non scrive per il teatro ma che Daniele Salvo dona alla sua platea sotto forma di parole, danza e musica. Un inno alla morte che precede l’apparizione dell’artista per poi divenire rinascita, una morte legata altresì all’eros. “Il tuo corpo come un sesso turgido eretto” parla così, in modo fitto e continuo Genet - interpretato da Andrea Giordanacome a ripetere le proprie parole a sè stesso, "eccitarti ed eccitare" prima dell'esibizione fino all’arrivo di una Morte - una bravissima e coinvolgente Melania Giglio - dalle sembianze e dalle acrobazie tipicamente circensi e accompagnata da figure con costumi a righe che rimandano alla vita marginale dei bassifondi vissuta tra gli anni ’30 e gli anni ‘50 da Jean Genet.

Una danza surreale, quella di Daniele Salvo, che si sviluppano in una scenografie di corpi a confondere le molteplici realtà dove prende sempre il sopravvento la solitudine interiore del protagonista, dell’artista.

  Al Teatro Vascello di Roma fino al 7 ottobre. Non mancate!

 

Marianna Zito

Vedi anche:  https://modulazioni-temporali.webnode.it/news/creativita-di-philippe-petit/

“Una funzione del dramma è l’evocazione dei morti.

Il dialogo con i morti non deve interrompersi

fino a che non ci consegnano la parte di futuro

che è stata sepolta con loro”

(Heiner Mueller, 1986).

 

L’unico attore è solo sul palcoscenico. È una figura bianca con indosso un kabuki, costume tipico del teatro giapponese - che racchiude in sé il potere del canto, della danza e delle abilità - quasi a voler connotare qualcosa di straordinario - da liberare - che va oltre l’ordine prestabilito delle cose.

In una modulazione continua di voci e un legame totalizzante con la messa in scena - che ci trasporta inevitabilmente all’immagine di Carmelo Bene - uno straordinario Roberto Latini travolge il palcoscenico con la potenza del suo corpo e dei suoi movimenti attraverso linguaggi e stili differenti ma con l’obiettivo di un unico e preciso risultato: accordare l’azione alla parola e viceversa.          

Ma tutto quello che avviene - e che diventa possibile solo attraverso la musica e i suoni di Gianluca Misiti e le luci di Max Mugnai - è reale o fa parte solo dell’immaginazione? Della nostra o di quella dell’attore stesso?

Comincia così - nella solitudine di una figura bianca al centro del palcoscenico - l’omaggio al dramma postmoderno di Heiner Müller (scritto nel 1977 e liberamente ispirato all’Hamlet di William Shakespeare) che utilizza il personaggio Amleto per analizzare la distruzione della figura dell’intellettuale durante l’epoca comunista della Germania dell’est - momento cruciale in cui crollano tutte le ideologie che facevano intravedere la luce di un cambiamento.                                                                        Come sopravvivere a questo? L’essere umano disgustato dal presente attua, quindi, una trasformazione cosciente in macchina - l’ultima speranza possibile. I would like to be a machine. Wouldn’t you?, diceva Andy Warhol che ci sembra di riconoscere a tratti negli spostamenti dell’attore fuori e dentro un enorme e simbolico cerchio di luce, prima di divenire altro.

Roberto Latini - in una riscrittura a quattro mani con Barbara Weigel - muta la Hamletmaschine di Müller in una Fortinbrasmachine – un nome che omaggia sì la Compagnia ma che allo stesso tempo ci riconduce verso l’opera  scespiriana  con l’analisi interiore dell’unico e solo non personaggio presente in tutta l’opera originale , l’unico sopravvissuto e mai visto fino alla fine: Fortebraccio. Nel titolo stesso è una croce  (presente anche  in diverse collocazioni, forme e oggetti sulla scena)  a dividere chi non è più - Amleto - e chi sarà a partire dalla sua morte - Fortebraccio. Una compiutezza questa che si svolge al di fuori dell’opera mulleriana, dove i personaggi senza spazio, tempo né identità sono incapaci a morire e sono sottomessi a uno svisceramento dell’anima e riconducibili a noi in un’analisi che racchiude elementi classici e postmoderni.

Amleto-Latini è al di fuori del suo dramma, è fuori dalla sua parte, irrisolto a recitare un ruolo che più non gli appartiene e a vivere luoghi che non esistono. Senza una meta, senza se stesso. È fuori da un mondo devastato e bugiardo che lo ha deluso, alla ricerca di valori che non esistono. Non c’è posto, non c’è tempo, non c’è parte. Da una persona esistita (Ich war Hamlet) Latini ci conduce verso una non persona (Io non sono Amleto) e così l’assenza di un passato porta inevitabilmente all’impossibilità al cambiamento. Ma, del resto, nel testo di Latini la macchina è di Fortebraccio, ed è  egli stesso che deve ricondurci all’origine, ad Amleto: io arrivo quando tutto il resto è silenzio. Where is the sight?                                                                                      Ophelia-Latini è un’icona vestita del proprio sangue, nel suo abito bianco che non si può indossare, con parole che non riesce più a cantare e solo un ticchettio. Il suo battito da donna sfruttata che ha la forza ancora di ribellarsi.                                                                                                                             

E il nuovo dramma si sviluppa arricchito dall’ ironica comicità di Latini che diverte, amareggia e fa riflettere: un’ironia che si mescola al desiderio di libertà, uguaglianza e fraternité tanto viva nel tempo passato quanto nel presente, mentre uno ad uno si snocciolano gli altri personaggi della tragedia, ripetendo e sovrapponendo le loro storie, raccontando l’uno all’altro e consegnandosi a noi senza identità e senza risposte in un esperimento di metateatro che il pubblico del Teatro Vascello ha accolto con un lunghissimo applauso.

Marianna Zito

Glengarry Glen Ross è lo straordinario testo di David Mamet - vincitore nel 1984 del Premio Pulitzer e ispirazione per il film Americani del 1992 - che, con la regia di Sergio Rubini, apre la nuova stagione del Teatro Eliseo di Roma e sarà in scena fino al 30 ottobre.

In uno spazio scenico ricco di elementi descrittivi, un cast di eccezione con Sergio Rubini, Gianmarco Tognazzi, Francesco Montanari, Roberto Ciufoli, Giuseppe Manfridi, Federico Perrola ci mostra le strategie di rialzo dalla crisi economica di una agenzia immobiliare.

È un lavoro che pur nascendo dallo scenario tipico socio-finanziario americano degli anni ’80, si palesa agli occhi degli spettatori con un'ambientazione che si allontana dalla Chicagoland per catapultarci, invece, a Roma, nell’analisi di situazioni che si manifestano sempre più costantemente attuali: la speculazione economica che accresce la fame di successo con la conseguente manipolazione e sopraffazione dei più deboli e quindi l’inevitabile perdita di valori. Il risultato è la distruzione sociale derivante dal potere economico.

La bravura degli attori riesce a tenere su scene che altrimenti risulterebbero troppo lunghe e a tratti noiose (soprattutto nella prima parte), ma la verve di alcuni di loro riesce a tenere viva l’attenzione per tutta la durata dello spettacolo, penso soprattutto a Francesco Montanari nel ruolo del carismatico affarista Riccardo Roma.                              Ci troviamo ad ascoltare un linguaggio “di borgata” in cui sono vive e visibili espressioni culturalmente e linguisticamente “americanizzate” che, a mio avviso - in una platea italiana odierna - tendono sì a divertire ma a risultare - alle stesso tempo - forti, ridondanti con una resa di metafore ridicole e pompose (personalmente avrei utilizzato tipiche espressioni, anche volgari, ma del gergo romanesco). Forse, però, è proprio questo il motivo per cui i personaggi divertono, grazie appunto a questo linguaggio che delinea figure pressoché bizzarre e provocatorie in un gioco a intermezzi di botta e risposta con domande senza mai soluzioni concrete (soprattutto nella seconda parte).

Ma si ride proprio lì dove, a mio dire – data l’analogia con la nostra quotidianità – ci sarebbe solo ed esclusivamente da piangere.

L’anteprima nazionale del 26 settembre ha aderito a una lodevole  iniziativa di raccolta fondi benefica per la città di Amatrice.

Marianna Zito

 

 

In collaborazione con l’Università di Tor Vergata si è concluso il primo corso universitario di Teatro Integrato dell’Emozione per persone con disabilità fisica e psichica. Il risultato finale di questo percorso è Il Trip di Don Chisciotte, uno spettacolo diretto da Dario D’Ambrosi, in scena fino a domenica 25 settembre al Teatro Quirino di Roma.

Il viaggio del rinomato cavaliere errante diventa metafora di una umanità che esce dagli schemi prestabiliti dalla società per sfuggire - grazie alla follia - a quanto ormai c’è di costantemente triste e marcio nel mondo in cui viviamo. Gli attori sono i ragazzi che frequentano l’Associazione Culturale Teatro Patologico, affiancati nel loro lavoro da attori professionisti e guidati dal Maestro D’Ambrosi che - con il meraviglioso risultato finale - ci dà prova della sua forza e della sua pazienza: non è facile né emotivamente né fisicamente, ma D’Ambrosi - per tutta la durata del suo spettacolo - riesce a cancellare quelle etichette che la società impone mostrandoci che è possibile creare uno spazio di totale equilibrio dove non è più riconoscibile un confine a segnare quelle differenze ormai innate che ci appartengono.

In una scenografia semplice e chiara - il più delle volte modificata dagli stessi ragazzi che diventano protagonisti in prima persona anche dell’essere giorno o essere notte, dell’essere luce o dell’essere stelle - gli attori entrano in scena quasi a comporre un quadro in festa, il tutto attraverso i movimenti del corpo che è in grado di sostituire ampiamente il linguaggio nella sua funzione comunicativa. In questo modo, ogni studente ha avuto la possibilità di mostrare  e di sviluppare le capacità che maggiormente gli appartengono - la loro abilità in contrasto con la disabilità - per regalarcelo semplicemente sotto forma di amore.

Marianna Zito

In Strange Games di Vladimir Olshansky, ci sono tutti i presupposti per una commedia, se non fosse per quella leggera malinconia filosofica che si intromette tra un gesto e una risata.

Il pubblico - di una sala quasi piena del Teatro Vascello - è coinvolto in prima persona dagli attori che improvvisano e incantano anche gli spettatori più piccoli presenti in sala, destando in loro stupore e curiosità.

Vladimir OlshanskyCarlo Decio Yuri Olshansky direttamente dal Cirque du Soleil ci offrono questa commedia metafisica intrisa di forti elementi di mimica creativa che - insieme alle musiche, a effetti multimediali e alla leggerezza dei movimenti - toglie lo spazio alla centralità della parola, così che ogni oggetto presente sul palcoscenico assume forme surreali e oniriche, a rappresentare passaggi simbolici dell’esistenza umana.

 - Foto di Marco Zeno -

Pensando a Samuel Beckett, restiamo sospesi tra i jingle di Chaplin e la poesia di una triste alma: tre clown che - con le loro onomatopee e i loro disegni di carta ci spiazzano e ci lasciano crogiolanti in un’amara e assurda nostalgia.

Ultima replica martedì 20 settembre al Teatro Vascello di Roma.

 

Marianna Zito

“Il brigante è come la serpe. Se non la stuzzichi non ti morde.”

 

La terra del silenzio, dei paesaggi campestri, del buon cibo e dei briganti. Una identità “bandita”, quella del popolo lucano, che ogni estate riprende vita a Brindisi di Montagna (PZ) nella foresta della Grancia - il primo parco storico rurale italiano - grazie allo straordinario cinespettacolo (che prende spunto dalla Cinescenié del parco francese Puy de Fou in Francia) de LA STORIA BANDITA, una storia poco conosciuta dal resto della penisola ma che comincia a destare curiosità anche oltre le frontiere nazionali grazie soprattutto alla sorprendente unione di arti quali il cinema, il teatro, il musical e la danza.

 

È  la più grande performance multimediale di teatro popolare in Italia che vede protagonista un cast volontario di 400 figuranti in costume, 35 danzatori e 18 cavalieri (più cavalli, anatre e altri ancora) che spaziano in 25mila metri quadrati tra effetti speciali di luci, suoni e musiche in uno scenario suggestivo che coinvolge lo spettatore a 360 gradi. E incanta. 

                                                         

Tra le varie firme della colonna sonora troviamo anche i nomi di Antonello Venditti e Lucio Dalla, mentre danno voce ai personaggi nomi noti come Michele Placido, Orso Maria Guerrini, Nanni Tamma, Lisa Sastri, Paolo Ferrari.  

In un’ora e mezza il brigante Carmine Crocco (Rionero 1830) ci narra la storia di un’epoca di ribellione, a cui egli stesso con la sua famiglia appartiene, fino alla sua nomina di capo dei briganti contro l’esercito sabaudo e al tradimento di uno dei suoi uomini cui consegue la sua cattura e la prigionia.                                                               Siamo tra il 1799 e il 1861, sono marchiati come briganti non dei semplici criminali, ma coloro che si oppongono all’Unificazione dell’Italia sotto la bandiera dei Savoia, a cui non è concesso dar voce alle proprie ragioni e rivendicare i propri diritti e la propria identità. A loro si uniscono i poveri e i contadini illusi e delusi dalle promesse mai mantenute. 

 

Crocco diventa così simbolo dell' affermazione di una identità unica e del riscatto della dignità di un intero popolo: si attua così la riconquista di una memoria storica attraverso il paesaggio cui questa stessa memoria appartiene, altrimenti bandita.

Oltre al cinespettacolo, il Parco della Grancia offre - nei fine settimana fino al 1 ottobre -  altre attività che permettono ai visitatori di vivere tante e varie esperienze a contatto diretto con la natura - assolutamente da non perdere lo spettacolo di falconeria e la divertente e riflessiva Opera da Cento Lire di e con Carlotta Vitale - con l’opportunità di assaporare e portare a casa prodotti tipici della terra lucana.

Marianna Zito

Eventi, mostre, laboratori, concerti,

visite guidate, spettacoli, incontri

 

FESTIVAL DEI TEATRI D’ARTE MEDITERRANEI

 

XII EDIZIONE

 

19 - 20 - 21  AGOSTO, FORMIA 

 

Chi dice che è impossibile

non dovrebbe disturbare chi

ce la sta facendo.

 

Albert Einstein

 

 

Formia - Siviglia/Granada - Patrasso - Tunisi: un asse lungo il Mediterraneo sarà il cuore della XII Edizione del  “Festival dei Teatri d’arte mediterranei” in programma a Formia (LT) dal 19 al 21 Agosto. Un evento promosso dal Teatro Bertolt Brecht all’interno del progetto delle Officine culturali della Regione Lazio, del riconoscimento del Ministero per i beni e le attività culturali in collaborazione con il Comune di Formia e l’Ente Parco Riviera di Ulisse.

 

Tre giorni di eventi, visite guidate, laboratori, concerti, spettacoli, incontri ad ingresso gratuito con presenze nazionali ed internazionali.

 

 

Una XII Edizione, dedicata quest’anno a Giulio Regeni e Mario Piccolino, ancor più all’insegna dell’ inter cultura e dello scambio sulla scia del progetto de “I Fari Culturali del Mediterraneo” che ha già portato il Teatro Bertolt Brecht in Tunisia ed in Spagna. Atmosfere e suggestioni mediterranee hanno fortemente influenzato le scelte artistiche di questa edizione che si svolgerà prevalentemente al contatto con il mare, i profumi, i paesaggi e gli scorci del Mediterraneo nel meraviglioso scenario del Parco di Gianola tra i secolari resti archeologici romani e l’incanto del paesaggio. Una sintesi perfetta della cultura e dell’identità mediterranea.

 

Si inizia alla ore 7:00 nello scenario a strapiombo sul mare dei ruderi della Villa di Mamurra con le letture reinterpretate e drammatizzate dei classici, a seguire visite guidate nel parco.  Numerosi gli ospiti internazionali chiamati a raccontare il Mediterraneo tra migrazioni, letteratura e dialogo inter religioso: Dhaker Akremi, Commissaire régional à la culture de Ben Arous; Mourad Amara, Commissaire Régionale à la culture du gouvernorat de Bizérte in Tunisia; Andrés Pociña e Aurora Lopéz, ordinari dell’Università di Granada.

 

Non mancheranno i consueti reading nei luoghi simbolo della città, laboratori per giovani attori, stands delle associazioni, degustazioni e  osservazioni astronomiche. 

 

Nelle tre serate un tuffo nel Mediterraneo sulla spiaggia del porticciolo romano con spettacoli teatrali e melodie d’oltre mare con l’artista tunisino Samih Mahjoub, la fisarmonica e il tzouras delle musiciste greche  Maria Arabagì e Alexia Tanouri

 

Lasciatevi incantare dalle musiche, le parole, le realtà, le storie che solo i popoli e gli artisti di un Mediterraneo tanto ricco e nefasto possono lasciare.

 

Programma dettagliato, iscrizioni ai laboratori e info:

www.teatrobertoltbrecht.it

tbbcomunicazione@gmail.com

 

Si alza il sipario sulla XXX edizione di Todi Festival

Tutti gli appuntamenti dell’attesa kermesse, a Todi dal 27 Agosto al 4 Settembre 2016. Si inaugura con l'atteso debutto italiano di Amanda Sthers e si chiude sulle note di Ezio Bosso

Si alza il sipario sulla trentesima attesa edizione di Todi Festivalkermesse di teatro, danza, musica, arti visive e letteratura, ideata e fondata nel 1987 da Silvano Spada e affermatasi nel tempo come uno dei più importanti appuntamenti culturali italiani. La direzione artistica del trentennale, in programma dal 27 Agosto al 4 Settembre 2016, è affidata al creativo Eugenio Guarducci, indicato proprio da Spada come suo ideale successore. Il tutto sotto l’attenta organizzazione e gestione dell’Agenzia Sedicieventi e la direzione generale di Diana Del Vecchio.

Il grande interesse che ho percepito in questi mesi intorno al Todi Festival e alle sue evoluzioni - sottolinea Carlo Rossini, Sindaco di Todi – mi fa dire che Todi ha saputo guadagnare uno spazio di riferimento nel panorama culturale regionale e nazionale. La direzione artistica di Eugenio Guarducci apre una nuova stagione del Festival con preziosi elementi di contaminazione sia tra generi che tra luoghi. Tanti soggetti coinvolti, la città che si muove intorno al Festival. Questo non può farci che bene ”.

Sono perfettamente a mio agio - afferma Eugenio Guarducci, Direttore Artistico Todi Festival 2016 - alla regia di un Festival che fin dagli inizi si è caratterizzato per il suo essere fuori dagli schemi. Una realtà vivace e dinamica che guarda avanti, partendo dalle tre parole chiave che hanno caratterizzato questi 30 anni di storia: ricerca, sperimentazione e innovazione.  Pur mantenendo la tradizione dei debutti, con ben dodici prime, quello che abbiamo aggiunto è un’importante spinta alla contaminazione, sia attingendo ai talenti locali sia legandoci a importanti partner ed esperienze, nazionali e internazionali.

Per il Todi Festival – commenta Catiuscia MariniPresidente della Regione Umbria – inizia una nuova fase affidata a un imprenditore che si è affermato con molti eventi per la sua capacità e creatività: una formula interessante, da approfondire anche per altri Festival che hanno bisogno di imprenditorialità. Il Todi Festival si presenta inoltre con un palinsesto particolarmente ricco che non propone repliche, ma un’offerta che si rinnova quotidianamente. Straordinaria la valorizzazione del patrimonio pubblico tuderte e le attività dedicate ai giovanissimi”.

Ad accompagnare la promozione e lo svolgimento del Festival, la tenace lucertola del Maestro Piero Pizzi Cannella autore, insieme a Rossella Fumasoni, del manifesto ufficiale della kermesse. Prosegue così la tradizione di affidare a celebri artisti contemporanei l’immagine dell’evento.

Da più di trent’anni - sottolinea Piero Pizzi Cannella - questa lucertola è il primo testimone dei miei quadri. Visto il suo rispetto, la sua sensibilità e fedeltà verso ogni forma d'arte, ho voluto condividerla con Rossella Fumasoni e tutto il Todi Festival”.

30 - aggiunge Rossella Fumasoni - è un disegno su carta a quattro mani dedicato al Todi Festival nella sua trentesima edizione. Il rosso e il nero dei numeri della roulette, il mago e la sua complice sembrano suggerire che l'arte, il teatro, la musica e la danza sono un perenne gioco d'azzardo e di prestigio di cui tutti noi abbiamo bisogno”.

In omaggio ai due Maestri, il Comune di Todi sta programmando le rispettive personali. Quali sedi d’eccezione, si prospettano le sale dei Palazzi Comunali.

Le location

Le due principali location della kermesse saranno lo splendido Teatro Comunale e il rinnovato Teatro Nido dell’Aquila che aprirà le porte proprio in occasione del Festival, dopo un recente restauro, insieme al Chiostro del Liceo Jacopone da Todi, la Sala del Consiglio, la Sala Giunta, la Saletta Affrescata di Via del Monte, l'Istituto Agrario Ciuffelli, l'Arena Francisci Piazza del Popolo.

A completare la valorizzazione dei suggestivi luoghi di cui è ricco il territorio, quest'anno Todi Festival abbraccia anche le frazioni, unendo il fascino di location meno note con la magia del teatro e del cinema: il Castello di Petroro, la Piazza di Izzalini e l’ex Granaio di Montenero. Il Cartellone del trentennale è stato pensato anche per questi spazi, in cui prenderanno vita testi classici, accanto a testi moderni appositamente realizzati per il Festival, e prime rappresentazioni assolute di grandi autori italiani e internazionali.

Poiché non esiste contaminazione senza condivisione, Todi Festival 2016 si prospetta una kermesse particolarmente sharing. Originale novità di questa edizione, sarà infatti l’arrivo in città di TeatroXCasa: il curioso format grazie al quale salotti privati, e non solo, si trasformano in originali palcoscenici per eventi. Si apre quindi una call rivolta ai cittadini tuderti che potranno proporsi per ospitare uno spettacolo nei rispettivi salotti, giardini, terrazze, garage o taverne di casa.

 

Tutti gli appuntamenti di Todi Festival 2016 :

 

Teatro Comunale

Si inizia Sabato 27 agosto, alle ore 21 con il debutto nazionale del testo Le Lien di Amanda Sthers: giovane autrice parigina già consacrata in Francia e mai rappresentata né tradotta in Italia. La regia dello spettacolo inaugurale è di Gisella Gobbi. Una storia di danno e d’amore, interpretata da Lucia Bendia e Francesco Bonomo, che vede protagonisti Marie e Paul che si scoprono fratelli alla morte del loro padre. Una produzione Teatro Malvisa-Todi Festival in collaborazione con T.S.A.

Domenica 28 agosto, sempre alle ore 21, sarà la volta di É tutto uno show. Rivisitazione in esclusiva per Todi Festival del “diversamente musical”, prodotto e diretto da Enzo Iacchetti protagonista, per l'occasione, di un reading alternato da alcune scene del provocatorio spettacolo musicale, con la partecipazione di dodici giovani performer. Una satira amara ed esilarante sulla spettacolarizzazione della cronaca nera ai giorni nostri.

Lunedì 29 agosto alle ore 21 si girerà Intorno a Peggy Guggenheim, per la regia di Giles Stjohn Devere Smith e l'interpretazione di Caterina Casini. Un atteso debutto dedicato alla donna simbolo dell’Arte del dopoguerra. Lo spettacolo, articolato in un accattivante mix di prosa e proiezioni, parte dal testo americano del drammaturgo Lannie Robertson, per condividere l’intelligente, irriverente e coraggioso cammino di Peggy Guggenheim.

Martedì 30 agosto, alle ore 21, il teatro accoglierà l’intrigante Verdi’s Mood e le Donne. Ancora una prima nazionale al Todi Festival questa volta all’insegna di un’originale fusion tra prosa e jazz. Una rilettura insolita di Giuseppe Verdi, nata dal progetto musicale della cantante Cinzia Tedesco, con la regia di Juan Diego Puerta Lopez. Le parole che il grande amatore ha dedicato alle sue donne e le ardenti corrispondenze tra loro scritte, verranno interpretate da Maddalena Crippa.

Mercoledì 31 agosto alle ore 21 si incontrano Tra Amici a Todi, con un coinvolgente Gabriele Mirabassi che invita Erri De Luca e Roberto Taufic. Una produzione ad hoc per il Festival, tra parole e note, condotta dall'eclettico poeta Erri De Luca che si racconta al pubblico del Teatro Comunale attraverso un'intima conversazione musicale.

Ancora musica, venerdì 2 settembre, a partire dalle ore 21, l’appuntamento è con Sergio Cammariere in concerto. L’eclettico artista che ha saputo rendere la musica compagna ideale di testi romantici torna così in Umbria dopo oltre dieci anni. Parole d’amore e atmosfere jazz porteranno a Todi tutta l’essenza della sua ispirazione. Insieme allo storico quartetto, Cammariere sarà in compagnia di un’altra stella internazionale: lo special guest Fabrizio Bosso.

Il secondo intenso weekend prevede una prima serata all’insegna del travolgente ritmo firmato Cambuyon, per la prima volta in Italia in occasione di Todi Festival. Imperdibili, sabato 3 settembre, alle ore 21. Per oltre cento anni i porti delle Canarie hanno accolto mercantili da tutto il mondo e l’invito che i marinai lanciavano per incitare i passanti a salire a bordo e comprar merce era:Come buy on! Ed è appunto su una nave che tutto succede, diventando musica e ritmo grazie alla performance di dodici artisti di tap dance, body percussion, hip hop, percussioni e canto provenienti da Tenerife, Barcellona e Atene.

A concludere il cartellone del Comunale, domenica 4 Settembre, alle ore 20, sarà Swan Lake – reload.Debutto 2016 di Oplas - Centro Regionale della Danza all’opera con un riadattamento contemporaneo del gran classico Lago dei Cigni. Una magia di danza contemporanea che rivive in un’edizione completamente nuova, dopo ben vent’anni dal primo riadattamento della compagnia stessa. Compagnia sostenuta da MiBACT e Regione Umbria.

 

Teatro Nido dell’Aquila

Ricco e variegato anche il palinsesto degli eventi in programma da domenica 28 Agosto a domenica 4 Settembre, alle ore 19, presso il rinnovato Teatro Nido dell’Aquila. Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito.

Si inizia domenica 28 agosto in compagnia di Elio Pandolfi e Marco Scolastra pronti a sorprendere il pubblico con una gustosa Poesia al Piatto. Una prima esecuzione assoluta di parole e musica che vede il Maestro Scolastra al pianoforte, insieme alla celebre voce di Elio Pandolci, per una narrazione gastronomica che va da Les petits pois di Rossini alla cucina futuristica di Marinetti, dalla frittata di D’Annunzio all’Ode al pomodoro di Neruda.

Lunedì 29 agosto andrà in scena Calaveras Kabarett tratto dal testo Crìmenes Ejemplares di Max Aub, il meno conosciuto in Italia tra gli affermati scrittori spagnoli contemporanei. Lo spettacolo, con la regia di Danilo Nigrelli e le musiche del gruppo Decostruttori Postmodernisti, vede protagonista la giovane compagnia umbra Malabranca, impegnata nel portare ironicamente alla luce le antipatie, le insofferenze e gli insopportabili incontri della vita quotidiana trasformati in delitti senza castigo.

Per la regia di Federica Tatulli, martedi 30 agosto sarà la volta di Hilda di Marie Ndiaje, una nuova produzione firmata Accademia Nazionale delle Arti in collaborazione con Eutheca – European Union Academy of Theatre and Cinema e attesa prima nazionale dell’ormai celebre testo teatrale della scrittrice franco-senegalese. L’opera, che vede al centro della storia la cameriera Hilda, affronta uno dei temi più popolari della letteratura: il difficile e perverso rapporto tra padrone e servo.

Sempre al Teatro Nido dell’Aquila, mercoledì 31 agosto il pubblico è invitato a un incontro ravvicinato e curioso con uno dei più grandi compositori italiani. Rossini allo specchio è il titolo del nuovo spettacolo che racconta la vita di Rossini, attraverso la sua musica, l’esilarante successo con le donne, con i potenti, con il popolo, la sua passione per la cucina e poi gli anni di una spaventosa depressione che lo portò a voltar pagina. A tenere le fila e il ritmo del racconto, la biografia curata da Gaia Servadio, voce narrante, e le musiche eseguite dal Maestro Stefano Giardino.

Si prosegue, venerdì 2 settembre, con Il Barbiere dell’Isola, la brillante commedia scritta da Marina Pizzi, che, forte della regia di Silvio Giordani, vede a Todi la sua prima messa in scena completa. Ambientata all’Isola di Ponza, la pièce porta in scena lo strano rapporto tra un hairdresser divenuto famoso a Milano e la sua assistente sarda che, in realtà, ha ben altri sogni nel cassetto.

Novità assoluta per il Festival, la Journée du Nouveau CirqueSabato 3 settembre Todi diventa per un giorno capitale nazionale del circo contemporaneo con una serie di attività a tema. Tra le varie, in programma al Nido dell'Aquila alle ore 19, lo spettacolo Kabaret Vertigo. Un cabaret circense e popolare, innovativo, eclettico, che miscela sapientemente l’energia e l'esuberanza di giovani artisti con la scrittura, la creatività e la direzione di esperti professionisti dell’arte scenica nazionale e internazionale.

Domenica 4 settembre chiude il palinsesto serale lo spettacolo Anna Cappelli, con la regia di Annamaria Troisi. Primo progetto autoprodotto dalla giovane attrice che, nel suo monologo, veste i panni di Anna: un personaggio estremamente attuale, portato in scena a trent’anni dalla morte del drammaturgo Annibale Ruccello.

Per la prima volta a Todi Festival, spazio anche al teatro per i giovanissimi con due matinée firmate Fontemaggiore: in programma I Tre Porcellini, domenica 28 agosto, e Storia tutta d'un fiato domenica 4 settembre, alle ore 11, sempre presso il Teatro Nido dell’Aquila. Anche questi spettacoli sono a ingresso gratuito.

 

Cartellone Around Todi

Prosegue il cartellone degli spettacoli con location d’eccezione diffuse nel territorio. Questi i quattro appuntamenti Around Todi, tutti rigorosamente a ingresso gratuito:

mercoledì 31 agosto alle ore 19, nel magnifico Castello di Petroro, Federica Tatulli mette in scena le Metamorfosi di Ovidio in una forma itineranteNuova produzione della nascente realtà Castello di Petroro, firmata Accademia Nazionale delle Arti in collaborazione con Eutheca – European Union Academy of Theatre and Cinema. La neonata residenza teatrale, con sede nel Castello tuderte, inaugura proprio in occasione del Festival e apre le porte al pubblico per un debutto da non perdere, abbinato alla visita del meraviglioso complesso medievale.

In programma giovedì 1 Settembre, alle ore 19 presso l'Arena Francisci, lo spettacolo Indovina chi (non) viene a cena? quale riconferma della sensibilità sociale del Festival. La Residenza Riabilitativa “Palazzo Francisci” è, infatti, la prima struttura pubblica italiana dedicata al trattamento intensivo dei Disturbi del Comportamento Alimentare. In occasione del Festival, le ospiti della struttura diverranno protagoniste dello spettacolo, a cura di Residenza Palazzo Francisci e Nido delle Rondini.

Il debutto nazionale I Combustibili, liberamente tratto da Les Combustibles di Amélie Nothomb, accenderà invece l’originale set dell’ex Granaio di Montenero giovedì 1° settembre alle ore 21. Questa nuova produzione, firmata Teatro di Sacco con la regia di Samuele Chiovoloni, vede protagonisti tre personaggi forzatamente reclusi mentre all’esterno imperversa un’imprecisata guerra. Il testo della nota autrice belga è rielaborato in modo originale inserendo veri autori e i titoli dei libri che saranno l’oggetto centrale del dramma.

Ancora, giovedì 1° settembre, alle ore 21, spazio alla Proiezione sotto le stelle di Izzalini. La storica rassegna cinematografica, che si svolge a Luglio nella piazza antistante l’omonimo castello medievale, torna con uno special event per celebrare i trent’anni del Festival. Lo spettacolo è a cura del Comitato Izzalini.

 

Palinsesto Eventi Collaterali

E Todi Festival non finisce qui! L’edizione del trentennale si arricchisce, infatti, di una copiosa serie di Eventi Collaterali.

In primis, imperdibili per gli addetti ai lavori, due esclusivi workshop di approfondimento:

La Masterclass Teatrale diretta da Fabrizio Arcuri, in programma da giovedì 1 a domenica 4 Settembre, durante la quale il fondatore di Accademia degli Artefatti e Direttore Artistico di ShortTeatre condurrà una quattro giorni destinata a giovani attori. Location di eccellenza, l’Istituto Tecnico Agrario Ciuffelli, la più antica scuola di agricoltura d’Italia dotata di un delizioso teatro.

Da giovedì 1 a sabato 3 settembre l’appuntamento è con lo Stage Intensivo di Danza Contemporanea in programma presso il Tuder Ballet Studio e Scuola di Danza Coreutica. Con il coordinamento di Oplas/CRDU, la tre giorni di approfondimento prevede la partecipazione di Maestri di fama internazionale quali Omar Rajeh, Direttore Artistico del Maqamat Dance Theatre di Beirut, Lu Zheng e Churui Jiang, Docenti di Danza Nazionale Cinese presso la Shaanxi Normal University. Lo stage si concluderà con una performance finale aperta al pubblico in programma sabato 3 settembre alle ore 18. 

Gli Eventi Collaterali attendono il pubblico fin dal primo weekend del Festival. Domenica 28 agosto l’appuntamento è con la Lectio Magistralis di Flavio Caroli. Il noto critico e storico dell’arte racconterà ai partecipanti i suoi fortunati incontri e l’assidua frequentazione con sei grandi maestri, artefici di diverse “storie dell’Arte”. In programma anche un approfondimento sul Tempio di Santa Maria della Consolazione, fiore all’occhiello del patrimonio architettonico tuderte.

Sempre domenica 28 agosto il pubblico del Festival è invitato ad assistere all’assegnazione del Premio Speciale One Talent Tv, il nuovo canale nazionale (66 del digitale terrestre) dedicato alla promozione gratuita di talenti creativi pronti a mostrarsi ai telespettatori di tutta Italia e, via web, di tutto il mondo. Quale occasione migliore del Todi Festival per assegnare il Premio Speciale al miglior talent 2016?

In occasione di Todi Festival, ETAB - Ente Tuderte di Assistenza e Beneficenza e Accademia Nazionale delle Arti inaugureranno il meraviglioso complesso medievale Castello di Petroro che, dopo recente ristrutturazione, diverrà una Residenza Artistica. In programma nel corso della kermesse tuderte, Martedì 30 Agosto, la conferenza stampa di presentazione a cui seguiranno, il giorno successivo, una serie di visite guidate al Castello e il già citato spettacolo Metamorfosi di Ovidio.

Giovedì 1 settembre la compagnia Déjà Donné proporrà una serie di street performance che uniranno la danza contemporanea alla storicità delle location tuderti. Un mondo non ordinario dove i danzatori cambiano di volta in volta il loro essere senza avere una motivazione reale, ma realistica, e ricreata su misura.

Spazio alla musica, venerdì 2 settembre alle ore 19.00, presso il Chiostro del Liceo Jacopone da Todi a cura di Sottocosmo per un talk di qualità sulla musica elettronica e le sue commistioni con altri generi “colti”.

Sabato 3 settembre, in occasione di Journée du Nouveau Cirque, in programma una riunione esecutiva del board FEDEC – Fédération Européenne des Écoles de Cirque Professionnelles e il convegno Il Circo Contemporaneo attraverso l’esperienza della FEDEC tra Tradizione e Innovazione al quale interverranno Donald B. Lehn (Presidente FEDEC), Danijela Jovic (Direttrice esecutiva FEDEC) e  Paolo Stratta (Membro del Consiglio Direttivo FEDEC e Direttore della Scuola di Cirko Vertigo).

Gialli, come i fiori che a primavera ricoprono la campagna tuderte, arrivano sabato 3 settembre i mitici Simpson o meglio le loro Voci nell’Ombra, grazie alla partnership tra Todi Festival e Il Festival Nazionale del Doppiaggio, che ha tenuto la sua sedicesima edizione a Savona nell’ottobre 2015 e che fa tappa in Umbria per la prima volta. In programma a Todi, non solo la presentazione dell’edizione 2016 diVoci nell’Ombra-Festival Nazionale del Doppiaggio, ma anche l’assegnazione del Premio Speciale al Doppiaggio per i Simpson in occasione dei 30 anni della popolarissima serie televisiva.

Non mancheranno al Todi Festival le presentazioni letterarie di attualità. Tra queste La femmina nuda di e con Elena Stancanelli, finalista dell’ambito Premio Strega e Alceste: una storia d’amore di e con Eugenio Bolognesi. Tutti gli incontri con l’autore sono organizzati in collaborazione con la nuova libreria UBIK di Todi.

Ad arricchire il Cartellone degli Eventi Collaterali, anche una curiosa Street Performance in collaborazione con Ferrara Buskers Festival: il principale evento nazionale di Arte di Strada sarà infatti presente a Todi sabato 3 settembre con uno show itinerante. Direttamente dall’edizione 2016 del Ferrara Buskers Festival, che terminerà il 28 Agosto, due curiosi personaggi faranno il loro ingresso nella splendida Città umbra.

ll Festival intende mantenere un rapporto coeso anche con la spiritualità, attraverso il concerto per organo e voce Il sacro ed il profano, interpretato dall’organista Anton Giulio Perugini e dalla soprano Bibiana Carusi. In programma, Venerdì 2 Settembre alle ore 11 presso il Duomo di Todi, composizioni di Francesco Paolo Tosti e di Giovanni Pergolesi.

Todi Festival ha inoltre il piacere di coinvolgere le due eccellenze musicali tuderti: la Scuola Comunale di Musica di Todi e l’Orchestra Giovanile Jacopone da Todi che si esibiranno in concerto, rispettivamente il sabato 3 e domenica 4 settembre.

Per tutta la durata del Festival sarà inoltre possibile visitare l’avvolgente Installazione 30 Giorni di Bosco a Todi a cura di Ilana Efrati, stilista originaria di Tel Aviv che vive tra Todi e Israele. Il progetto dell’Artista fa così rinascere il mondo antico di Casarciccia, sua attuale dimora. Natura e storia diventano poesia in trenta quadri tessili per celebrare i trent’anni del Todi Festival.

 

Il Gran Finale…

Imperdibile, infine, la performance di Ezio Bosso, a cui è affidata la chiusura del trentennale, che incanterà il pubblico con un Concerto Piano Solo nella suggestiva cornice di Piazza del Popolo, in programma domenica 4 settembre, alle ore 21.30. Considerato da anni uno dei compositori e musicisti più influenti della sua generazione, Ezio Bosso si è affermato grazie anche a una ricerca sintetica che lo avvicina a molteplici linguaggi musicali, per una carica di empatia unica, riconosciuta dalla critica nazionale e internazionale e dal costante successo di pubblico.

www.todifestival.it

 


 

I biglietti per gli spettacoli a pagamento (Cartellone Teatro Comunale e Concerto di Ezio Bosso) sono acquistabili fin da subito sul sito www.ticketitalia.com

 

La Redazione


Modena, 28 giugno 2016


Un cartellone ricco di proposte, che si snoda fra spettacoli di prosa, operetta e danza, celebra i 40 anni di ERT nel 2017. Un traguardo importante che coinvolge e non esclude le nuove Stagioni dei teatri che compongono la geografia del Teatro Nazionale dell’Emilia-Romagna.

In questo quarantennio, ERT ha avuto un ruolo determinante negli equilibri teatrali del suo territorio, sempre prediligendo la qualità, l’innovazione, la sperimentazione dei linguaggi, la crescita dei suoi artisti e del suo pubblico, tessendo una trama indissolubile con il suo territorio. Non è quindi un caso che siano proprio gli spettatori al centro della campagna promozionale della nuova Stagione: le fotografie di Luca Del Pia fanno del nostro pubblico di spettatori e abbonati i testimonial di una passione e di  una attenzione.
Muovendosi fra tradizione ed esplorazione dei territori artistici più vivaci dello scenario contemporaneo, la Stagione 2016/2017 del Teatro Ermanno Fabbri di Vignola, conferma l’impegno a mantenere alto il livello qualitativo dei titoli proposti da Emilia Romagna Teatro Fondazione che, con il sostegno del Comune di Vignola e della Fondazione di Vignola, porta avanti il progetto di gestione e programmazione della sala.


Alessandro Gassmann, Gabriele Lavia, Lella Costa, Anna Foglietta, Marco Baliani e Laura Marinoni sono solo alcuni dei grandi protagonisti che animano la prossima Stagione del Teatro Ermanno Fabbri.

L’abbonamento potrà essere rinnovato a partire dal 28 giugno fino al 5 luglio, mentre i nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti dal 26 settembre 2016.


Il sipario del Teatro Ermanno Fabbri si apre su L’uomo dal fiore in bocca, un folgorante atto unico di Luigi Pirandello diretto da Gabriele Lavia, in scena a fianco di Michele Demaria.
Si prosegue con altri due grandi autori italiani, Eduardo De Filippo e Pier Paolo Pasolini. Del primo verrà allestito Non ti pago, uno dei testi più noti della prima drammaturgia eduardiana che mescola genialmente il riso, l’inquietudine, la riflessione, nell’ultima regia firmata dal figlio Luca recentemente scomparso. Di Pasolini vedremo la regia di Valerio Binasco per Porcile, un dramma in undici episodi confluito poi nell’omonimo film del 1969.


Spazio a grandi interpreti del panorama teatrale italiano: Marco Baliani, attore, autore e regista che ha dato vita al teatro di narrazione che ha segnato la scena teatrale italiana, e Lella Costa, una delle più rinomate attrici italiane che affianca all’attività teatrale significative partecipazioni a trasmissioni radiofoniche e televisive, danno vita al progetto Human. Una riflessione sul tema delle migrazioni e sul significato profondo di umanità: le testimonianze dirette, le riflessioni degli autori, i contributi in video o scritti di quanti accetteranno di esprimersi sull’argomento faranno parte di un diario di viaggio dello spettacolo, accessibile online sul sito www.progettohuman.it.

E ancora grandi volti della scena italiana: Alessandro Bergonzoni con i suoi Nessi e una delle più sensibili e amate attrici italiane, Laura Marinoni¸ nei panni di Fedra, spettacolo diretto da Andrea De Rosa che al suo debutto ha riscosso un enorme successo di pubblico e critica. Anna Foglietta, una delle attrici italiane al momento più attive sul grande schermo, sarà la poetessa Alda Merini ne La pazza della porta accanto, uno spettacolo di Alessandro Gassmann.

Infine uno sguardo oltreoceano: la regista tedesca Anna Peschke ricerca con il suo Faust un nuovo linguaggio fra Oriente e Occidente. In scena attori dell’Opera di Pechino accompagnati da musicisti cinesi e italiani.


La rassegna dedicata alla Danza si apre con La bella addormentata del Balletto di Mosca La Classique, prestigiosa compagnia di danza classica diretta da Elik Melikov e riconosciuta dal Dipartimento della Cultura della Città di Mosca.   Si prosegue poi con Romeo y Julieta Tango di Luciano Padovani: uno spettacolo in cui il seducente linguaggio del tango argentino trova il suo naturale sbocco in Romeo e Giulietta, dove eros e thanatos s’inseguono intrecciandosi. Con Night Garden, il coreografo statunitense Anthony Heinl accompagna il pubblico in un viaggio nel momento esatto in cui il giorno diventa notte: è proprio qui, nel crepuscolo, che creature bioluminescenti si svegliano e giocano in una dimensione incandescente, dove le ombre hanno colore, il paesaggio è dipinto di luce.


Chiude la Stagione 2016/2017 una proposta musicale fuori abbonamento: La principessa Sissi, l’operetta liberamente ispirata all’omonimo film di Ernst Marischka con la Compagnia Corrado Abbati.


Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Ermanno Fabbri
via Minghelli, 11 - 41058 Vignola (MO)
tel. 059/9120911- 059/927138

info.biglietteria@emiliaromagnateatro.com

 

La Redazione 

Studio Medina incontra gli Artisti ospiterà a Roma - dal 15 al 22 luglio - il pittore napoletano Antonio Conte e la sua esposizione dal titolo Cromatica a cura di Rita Alessandra Fusco.
 

"L’arte espressionista e popolare - come ama definirsi lui -  di Conte viene ripresentata in questa nuova mostra con una nuova chiave di lettura, strettamente legata al colore che, così impetuoso e presente nelle opere dell’artista, diventa il principale protagonista.

L’urgenza del Hic et nunc, così predominante nella sua poetica artistica, continua il suo corso, soffermandosi però su alcuni particolari, strettamente legati all’uso del colore e al significato nascosto di ogni pennellata."

Il primo appuntamento è con l'aperitivo del 15 luglio alle ore 18,30 in Via Guicciardini, 3. Non mancate!

 

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Poesie

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