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Ubriachi, ascoltavamo il mare

16.09.2015 15:25

Ubriachi, ascoltavamo il mare

parlare al mattino.

In quel luogo dove non c'è luogo

e dove l'orizzonte segna il confine

tra la tua lingua e le mie labbra.

Abbiamo odorato il niente

strofinando il naso sulle nostre pelli

che diventavano un gioco di carne e sudore.

Non esiste il dove dei nostri incontri.

Esistono il vino, le costellazioni e il nostro sangue

che ci scorre tra le gambe, lento,

e risale a ritroso nei nostri occhi

stanchi e doloranti.

Non esiste il tempo dei nostri baci.

Esiste solo l'istante di un soffio

nascosto in una strada vuota,

tra lo sguardo inebetito delle stelle

nello specchio bagnato

come le nostre anime

sciolte nel piacere.

 

Una libertà forzata e una vita

intagliate in uno spicchio di mare di Sicilia.

C'è solo un faro a illuminare

il confine, l'orizzonte, la lingua, le labbra.

 

“Abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci protegga”.