Ubriachi, ascoltavamo il mare
parlare al mattino.
In quel luogo dove non c'è luogo
e dove l'orizzonte segna il confine
tra la tua lingua e le mie labbra.
Abbiamo odorato il niente
strofinando il naso sulle nostre pelli
che diventavano un gioco di carne e sudore.
Non esiste il dove dei nostri incontri.
Esistono il vino, le costellazioni e il nostro sangue
che ci scorre tra le gambe, lento,
e risale a ritroso nei nostri occhi
stanchi e doloranti.
Non esiste il tempo dei nostri baci.
Esiste solo l'istante di un soffio
nascosto in una strada vuota,
tra lo sguardo inebetito delle stelle
nello specchio bagnato
come le nostre anime
sciolte nel piacere.
Una libertà forzata e una vita
intagliate in uno spicchio di mare di Sicilia.
C'è solo un faro a illuminare
il confine, l'orizzonte, la lingua, le labbra.
“Abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci protegga”.