Dopo l’Amletò parigino, il Teatro La Comunità di Roma ospita Sudori Freddi, una pellicola d’altri tempi, firmata sempre da Giancarlo Sepe.
Attraverso una costruzione di dialoghi in lingue diverse, di musica e danze sensuali, il regista ci immerge in un’atmosfera onirica e surreale: un incubo struggente che ci lascia, fino alla fine, col fiato sospeso.
La storia si sviluppa in una sequenza di scene - alternate da luci e ombre - che passano d’avanti ai nostri occhi esattamente come in un film. A ispirare l’immaginazione di Sepe sono i racconti a quattro mani di Boileau e Narcejac. Tra questi troviamo D’entre les morts, il racconto che ispirò Hitchcock per il suo film La donna che visse due volte, il cui titolo originale è Vertigo. Ed è proprio la vertigine il fulcro di questo spettacolo, quella vertigine che scaturisce dalla paura che ci paralizza e ci rende impotenti d’avanti a situazioni che non possiamo controllare, come la morte o come l’amore. Una vertigine che ha come reazione immediata “gocce fredde di sudore”.
I personaggi hanno le movenze di burattini disorientati, il portamento e il trucco impeccabile e raffinato e, alcuni di loro, si palesano in nudi sinuosi ed eleganti. Nell’atmosfera del realismo poetico di Prévert e di Cocteau, gli attori si muovono sui tetti in una notte tetra della seconda guerra mondiale tra Parigi e Marsiglia. L’amour fou paralizza la mente di questi personaggi che - soli, angustiati e smarriti - frugano all’interno del loro animo e dei loro fallimenti.
La pazzia dei sogni porterà Madeleine o Renée alla morte, la passione porterà Flaviéres ad amare e uccidere una donna fantasma ignorando “l’altra” possibilità dal nome Midge, mentre Gèvigne cercherà di proteggere una moglie che non c’è più.
Non esiste una verità, non esiste un assassino e forse nemmeno un’infelice amante morta. El amor no es de esta tierra.
DAL GIOVEDì ORE 21,00 ALLA DOMENICA ORE 18,00
Marianna ZIto