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La PROVINCIA CRONICA di Emilio Nigro

22.01.2017 23:49

I dodici racconti di Emilio Nigro sono un viaggio introspettivo nella quotidianità moderna dove si palesano - sotto vari punti di vista - i malesseri causati nell’individuo dal dettame politico e societario. Questi malesseri sono resi manifesti nelle descrizioni di azioni o pensieri, a volte così usuali e meccanici - spesso scontati e banali da descrivere - che portano con sé,  allo stesso tempo, incertezze e paure.                                                     Il filo comune di queste storie a sottofondo blues è una sorta di fragilità esistenziale, legata a un animo che sa sì stare al mondo ma che ne assorbe i dolori vivendo di un “sentire” altro, di una continua ricerca legata alla perenne insoddisfazione dei poeti - quale è l’autore.

 Nigro ci consegna la realtà che osserva con un linguaggio teatrale e colloquiale - il nostro - che utilizziamo o ascoltiamo grazie ai social o agli strumenti mediatici, intrisi oramai più di menzogne che di vita.

PROVINCIA CRONICA (Teomedia, 2016)

Siamo italiani e questi scritti ci raccontano le ripercussioni che proprio il bel Paese ha sui suoi figli, ci parlano del governo e delle leggi che ci infligge e con cui ci affligge. L’Italia, il centro e il sud. Quel sud che ci tiene ancorati alle sue tradizioni, che non ci perdona quelle blasfemie o quella malavita di cui in fondo è il primo fautore, se non proprio il precursore. Quel sud che serba nella memoria i racconti nostalgici - che solo chi ci è nato lo sa - di quando eravamo bambini e che ci ha avvolto di catene poi, quando - senza capirlo - stavamo diventando adulti senza lavoro, obiettivi o futuro; ma con l’obbligo di avere sempre qualcosa da dimostrare agli altri e a noi stessi.

Un altro sentimento ricorrente è la nostalgia amara di ciò che poteva essere, la mancanza di Lei o di un’altra che lascia spazio alla vera protagonista: la profonda solitudine riempita dalla  scrittura che diventa fuga - o rifugio dell’immaginazione - o se non proprio l’unica redenzione mentre il resto del mondo resta immobile, immutato nel rimpianto.

Ci naufraga così, la vita. E insieme a essa naufragano anche le nostre gioie e i dolori: un abisso infinito fatto di sentimenti precari e di un cinismo comandato dalla noia che ci vede attori nella Provincia Cronica - incurabile - della nostra anima.

 

Marianna Zito