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L’âge mûr nié – Lettere di Camille Claudel dall’1 al 6 dicembre 2015

03.12.2015 15:32

"Piange, la stringe e la bacia. Lei lo avvolge e lo bacia.

Come un Rodin."

- Il Bacio - dipinto di Alessandro Santantonio

 

Cammina scalza sul palcoscenico Federica D'Angelo mentre interpreta una fragile e tormentata Camille Claudel. La sua persona è attorniata da tante piccole luci - che arriveranno a illuminare la sua testa come la figura spaventosa di una Gorgone o di Medusa - e da una piccola ampolla a simboleggiare lavoro e mani che hanno caratterizzato il lavoro della scultrice francese, sorella dello scrittore Paul Claudel e amante dello scultore Auguste Rodin.

 

Dalle stesse mani nasce il carteggio - raccontato in uno straziante monologo - tra la stessa sfortunata Claudel e le persone che la circondarono durante la sua vita e durante la permanenza nell'ospedale psichiatrico di Ville-Evrard, dall'età di 48 anni fino alla sua morte.

Il lavoro nasce dall'evoluzione di uno studio teatrale di Maddalena Mazzocut-Mis, basato sul materiale drammaturgico ricavato dalle lettere di Camille.

Un Rodin miope e lussurioso è il soggetto inquietante di questo monologo, che diventa la rappresentazione di un amore passionale, tormentato fino alla disperazione e alla follia attraverso le forme, le direzioni e i colori. "C'è sempre qualcosa di assente che mi tormenta".                                                                                                                               _E proprio negli anni dell'abbandono nasce  *_L'Âge Mûr* (L'Età matura), l'opera di Camille Claudel che è legata non solo a Rodin ma soprattutto all'abbandono della madre che farà sì che Camille venga rinchiusa in un ospedale psichiatrico, dove non le farà mai visita.

L'age mur niè diventa, quindi, il titolo di quest'opera, ma anche il titolo della vita negata, copiata e estirpata della protagonista che morirà sola nel letto di un manicomio.

La memoria di un amore viscerale, un delirio che si trasforma in miseria e distruzione in scena al Teatro dell'Orologio di Roma fino a domenica 6 dicembre.

 

Dal martedì al sabato ore 20.00 e domenica ore 17.00

Marianna Zito