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la strada

22.04.2015 18:20

La strada

delle ginocchia sbucciate,

dei brandelli di carne

e sangue sull’asfalto.

Era estate

e tu partivi.

Ho camminato dritta,

-          la strada

senza voltarmi.

Era caldo, addosso, il sangue

e lo ingoiavo

come acqua e vetro.

Schegge a squartarmi

e il cuore

e la pelle

e gli occhi.

Cadono come acqua

-          le parole,

pelle bagnata assorbe

scivolandole in sangue.

Il faro si è spento

e camminiamo nel buio

-          ciechi.

La bocca serrata

disintegra le foglie

 rinsecchite dall’assenza.

Ci piovono dentro

pezzi di sale

e la tua memoria

gocciola ancora sangue.

I piatti sono sporchi

nella penombra

-          ricordi

Il letto sfatto

è ancora caldo

-          assenza 

Il tempo immobile

e tu

appeso agli angoli

dell’incoscienza.

 

Sono qui da troppo tempo, oramai.

Quando alzerai gli occhi

-          a cercarmi

sarò già arrivata al mare.