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Il Gruppo della Creta omaggia Pasolini e la Betti al Teatro Furio Camillo di Roma

23.02.2016 17:21

Si è conclusa domenica l’iniziativa del Gruppo della Creta - con la regia di Sergio Basile – dedicata alla figura di Pier Paolo Pasolini, all'interno del Festival Labirinto al Teatro Furio Camillo di Roma.  

L’ultima serata UNA S(T)ONATA PER LAURA E PIER PAOLO ha voluto analizzare da vicino il poeta attraverso gli occhi di una persona molto legata a lui, l’attrice Laura Betti. Un amore viscerale, estremo e impossibile che ha continuato ad ardere dentro di lei anche dopo la morte di Pasolini. Una ossessione di cui rivendica la totale appartenenza sentendosi l’unica al mondo in grado di aver compreso la sua personalità e le sue opere.

“…E la prova più certa  che Laura avesse davvero amato P.P.P., fino ai limiti delle sue possibilità di amare, poco o nulla ricevendo in cambio, stava proprio in quella sensazione, nuda e precisa come un referto scientifico, di non esistere.  Non c’è forse, tra tutti i dolori che la vita ci costringe a sopportare, un dolore più grande di questo:  amare qualcuno più di se stessi, e godere, fino a un certo limite, della sua presenza – e nello stesso tempo, capire che quell’essere amato, proprio mentre è lì con noi, in carne ed ossa, e divide il suo tempo con noi, in realtà appartiene solo al suo destino che già, mentre siamo sicuri di stringerlo a noi, lo porta lontano. Perché la sua storia, per quanti sforzi possiamo fare, non è la nostra e non lo sarà mai.”

Emanuele Trevi – QUALCOSA DI SCRITTO 

La stessa Elena Fanucci, nel suo testo, ci racconta come Laura Betti diventa determinante nella vita romana di Pier Paolo Pasolini e di come lo accompagnerà fino alla fine delineando sia una vicinanza artistica sia affettiva.                                               Il palcoscenico è pieno di pagine di quotidiani accartocciati e di oggetti usurati. Al centro solo una grande croce su cui giace un corpo esanime, ricoperto di sangue. Accanto al corpo c’è una donna velata inginocchiata, come Maria sul Golgota ai piedi di Cristo. La donna è Laura Betti,  interpretata da una intensa Giulia Modica, che - tra gocce d’acqua e vento - ripercorre tutto la sua passione per quest’uomo impossibile - un caustico Alessio Esposito - a partire dal loro primo incontro in cui rimase affascinata, in un modo quasi magnetico, da quell’uomo taciturno e con indosso degli occhiali scuri che se ne stava seduto in un angolo ad osservare il mondo. La protagonista quindi è proprio la Betti, una figura che si allontana dalla realtà e che sopravvive grazie alla superficialità e alla frivolezza e che, quasi per necessita, si incontra e scontra con la poesia di Pasolini.                                                                                     

I due attori in scena, infatti, danzano quasi senza nemmeno toccarsi, si sfiorano, in una atmosfera emotivamente lacerante e intensa. L’unico ed estremo contatto fisico avviene solo quando il corpo senza vita dell’uomo è adagiato su quello della donna ricreando la Deposizione di Pontormo, immagine cardine de La Ricotta pasoliniana. (Ro.Go.Pag., 1963)

Uno studio profondo e sicuramente significativo - intorno alla figura del poeta friulano - quello dei giovani attori della Compagnia della Creta che ci auguriamo continuerà ad emozionarci e a stimolarci in tanti altri incontri e spettacoli futuri. 

 

Redazione Modulazioni Temporali