Un film. Lo spettacolo di Fausto Paravidino si snoda davanti ai nostri occhi come un film, manca solo lo schermo a dare quella sensazione di distanza totale che qui, invece, non esiste. Ci sono un soggiorno, una finestra, una porta. E poi il buio completo a creare prima una atmosfera tesa per liberarla poi – drasticamente – in luci bianche e intense, curate da Lorenzo Carlucci.
L’equilibrio e la serenità di una giovane coppia vengono improvvisamente alterati dall’arrivo dei nuovi e particolari vicini di casa - interpretati da Sara Putignano e Davide Lorino - che occupano l’appartamento di una vecchia signora morta anni prima - una spettrale Barbara Moselli. L’eccitazione verso il nuovo si trasforma in sensazioni confuse, di disorientamento e incomprensibilità: il contatto con queste strane persone riesce a portare quasi subito uno scompiglio che nasce dall’interiorità di Greta - Iris Fusetti - e del suo compagno “in pigiama” - un divertentissimo Paravidino. Questa frustrazione viene fuori con un impeto violento quasi a soffocarli attuando così quel meccanismo del conoscersi ma senza riconoscersi. La paura diventa la protagonista di questa vicenda: la paura di ciò che non comprendiamo, di ciò che non conosciamo e di ciò che non possiamo prevedere e che si nascondono negli angoli più celati della scena - quali la cucina e il pianerottolo - che creano sì un confine e un distacco ma allo stesso tempo una sorta di continuità “spirituale”.
Tra le note dei Bee Gees assistiamo a sogni e incubi, voci e fantasmi, scene che provocano riso ma che racchiudono in sé un vero e proprio dramma. Lo spioncino della porta di casa diviene il contatto con l’esterno, un riparo dalla paura di essere contaminati da qualcosa di cui poi non si potrebbe più fare a meno e che va a coincidere con una irrimediabile perdita di riservatezza e con un nuovo modo di affrontare il mondo, in un bisogno reciproco e costante del contatto con l’altro.
Una recitazione lieve che coinvolge totalmente l’attenzione dello spettatore e lo fa sussultare di paura, riflettere e anche ridere, mentre un dolce pensiero va - inevitabilmente - a Monica Samassa.
I VICINI saranno in scena al Teatro Piccolo Eliseo fino a domenica 24 aprile. Andate a vederlo.
Marianna Zito
Foto di Valeria Tomasulo