Continua - al Teatro dell’Orologio di Roma - il percorso monografico del collettivo artistico milanese Proxima Res. Il secondo appuntamento è con la Prima Nazionale di Fuorigioco progetto diretto da Emiliano Masala, scritto da Lisa Nur Sultan, in scena fino al 22 ottobre.
Foto di Manuela Giusto
È il 28 giugno del 2012 ed è l’unico momento in cui i silenzi regnano tra le strade italiane, ovvero quel momento che ha totalmente fagocitato la nostra società: il momento della partita di calcio. Quindi è il 28 giugno 2012, sono le 20.30 circa e la maggior parte delle televisioni italiane è sintonizzata sulla semifinale europea Italia- Germania. Una suspense che sarà trasformata trasformata in euforia, per ben due volte dal giocatore Mario Balotelli. È sempre il 28 giugno 2012 quando il Presidente del Consiglio Mario Monti si impone sulla cancelliera tedesca Angela Merkel con lo scudo anti-spread. Ed è ancora il 28 giugno 2012 quando Mario e Anna si imbattono in Adriano e Laura, due persone pronte a morire.
La scenografia si costruisce piano piano con pochi elementi che delimitano una panoramica di interno ed esterno per sottolineare quello che sarà il luogo cruciale per lo svolgimento della storia, un cornicione. Quel cornicione che eviterà a Mario di vedere la tanto attesa partita perché proprio lì si trovano inaspettatamente Adriano e Laura, decisi a buttarsi nel vuoto.
Un viaggio esistenziale tra l’equilibrio di due coppie che ci snocciolano addosso le tematiche che ci sfiancano ogni giorno: dalla crisi al razzismo, da Dio alla difficoltà di essere donna.
Una commedia divertente e cinica che analizza le motivazioni di chi va e di chi resta, di chi si accontenta e di chi non vuole farlo, che ci fa capire che a voler aiutare gli altri - o a voler essere come gli altri - si può correre il rischio di prendere le distanze o cadere nello stesso dramma.
Marianna Zito