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Dear Friends...di Adriano Sconocchia al Teatro Tordinona

13.02.2016 11:32

Tre personaggi, tre sedie allineate su un piano, un fondale nero e una ipotetica finestra di luce. Si sviluppa cosi la storia di Dear Friends… atto unico scritto e diretto da Adriano Sconocchia che troviamo in scena con Alessandra Cimino e Pietro Marone dall’11 al 14 febbraio al Teatro Tordinona di Roma.

In realtà i personaggi sono quattro perché Paolo, il protagonista prematuramente scomparso, osserva i suoi amici dall’aldilà e risulta la sua voce fuori campo il personaggio determinante per i meccanismi e l’intreccio della narrazione. Proprio lo spazio fuori scena è ben rappresentato da un fascio di luce che si accende nel finale per raccontarci una personale visione che - per tutta la rappresentazione - avevano provato a fare i suoi vecchi amici, loro sì in scena, ma troppo distratti e assenti dalla vita per ricordare a Paolo e forse a loro stessi cosa rappresenti davvero l’amicizia. Il tema dell’amicizia, filo conduttore della pièce, va acquistando nuovi significati e nuovi piani di interesse man mano che scopriamo la storie dei tre personaggi, Martino, Elio e Carolina che - attraverso i ricordi dell’amico comune - discutono a volte ironicamente a volte tragicamente sulla vita e sui ritmi che hanno scandito le loro storie intrecciate. L’avvocato di Paolo, il suo web editor, una ragazza che – forse - è la sua amante e, infine, il defunto scrittore che dopo aver divorziato dalla moglie ha deciso di farla finita.

Ora tutti e tre sono nella camera mortuaria in attesa di dare l’ultimo saluto all’amico e qui - in uno spazio neutro, senza luce, colore e anima - iniziano una sagra dell’ipocrisia, per definire chi gli è stato più vicino in vita, che pian piano acquisterà dimensione luce e colore in base alle verità che verranno a galla. Il problema è che tali verità faticano a rivelarsi già di per sé, a maggiore ragione se calate in un contesto simile e in un presente simile, dove la psicosi moderna dell’immediatezza e dell’attualità, dettata dall’uso degli smarthpone e dei social network, rende ancora più tragicamente difficile l’analisi del passato e del futuro. Cosa è successo realmente? Cosa si nasconde dietro questi personaggi vivi e non? Cosa li accomuna e cosa li divide? E soprattutto ce la faranno ad analizzare loro stessi nonostante siano costantemente aggrappati all’immediatezza dei loro telefonini?

Una rappresentazione ironica, divertente e riflessiva da scoprire al Teatro Tordinona di Roma.

 

                                                                                                    Pasquale Di Maria