Foto di Manuela Giusto
Adamo & Eva si calano dal loro Paradiso Perduto con delle funi che altro non sono se non il cordone ombelicale che li lega a ciò a cui rinunceranno irrimediabilmente e consapevolmente per sempre: il primo Amore, Dio. Un distacco assoluto che non farà altro che condurre l’uomo verso uno sgretolamento totale e irreparabile.
Sul palcoscenico – nel mondo – attraverso una nube, li attende uno stralcio di terra prosperosa e tante mele rosse da mordere in ogni tappa del percorso, che saranno sempre il simbolo – nel racconto e nella vita – di tentazione, conoscenza e cambiamento. Le tappe sono sette, come i giorni impiegati per la creazione. Si comincia dal Paradiso per arrivare sino ai giorni nostri, attraverso un cammino evolutivo che riconosce periodi storici differenti con i rispettivi personaggi: Adamo ed Eva appunto, il Cristo ucciso sulla croce, l’amore dantesco, la follia e la gelosia shakespeariane, i protagonisti della guerra e le coppie odierne divorate dall’abitudine. Tutto ruota intorno al tema logorante e sempre presente dell’amore. L’amore idilliaco agli albori, l’amore che strazia, quello che diventa abitudine, quello che massacra, che finisce per poi ricominciare - “riprendimi, rilasciami”- con lui, lei o un altro ancora. Un Adamo inebetito, voglioso di potere e ricchezza. Una Eva lussuriosa,vogliosa di amore e di casa.
Una storia di sentimenti e passione raccontati – con sarcasmo e disperazione - attraverso il tema del sacro che si affianca al desiderio di conoscenza, il progresso, di vizi e frivolezza. L’Amore - visto nel suo mutare e nel suo divenire, come un bisogno passeggero o un vuoto da colmare - è in scena al Teatro dell’Orologio fino al 19 aprile. Di e con Mauro Santopietro.
Marianna Zito