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STERILI apre il Focus Premio Riccione al Teatro dell’Orologio

07.04.2016 17:08

È festa, potrebbe essere Natale o comunque uno di quei giorni da passare in famiglia. Sulla banchina di una metropolitana - forse di una grande città - si incontrano, si sovrappongono e si scontrano tre vicende differenti: due sorelle oramai lontane, una coppia al capolinea e due giovani amanti. L’attesa è il filo conduttore di queste vite sterili: l’attesa fisica dell’arrivo di qualcosa o di qualcuno oppure l’attesa utopica di aspettative da realizzare.

Su un palcoscenico vuoto con solo una valigia - simbolo di partenze e di ritorni - cinque attori ci parlano del tempo attraverso le esperienze passate, presenti e future in cui è, inoltre, narrato il legame con le proprie famiglie che – in alcune circostanze - può anche nascondere spiacevoli sorprese. A volte, comincia a stare stretta la vita che si ha, fino a desiderare situazioni che non esistono e che nemmeno si desiderano del tutto.  Quindi vediamo che all’attesa si lega inevitabilmente la mancanza e di qui si snodano tutte le insoddisfazioni  - vogliamo sempre ciò che non possediamo e quando arriva quasi quasi non lo verremmo più - che creano uno scontro interiore tra il potere e il volere. In tutte queste dinamiche giocano un ruolo determinante lo scorrere del tempo, le ansie e le paure che disorientano e distruggono emotivamente.

Si crea così un percorso introspettivo che ha come risvolto fondamentale il dialogo tra le persone, in cui viene innanzitutto sottolineata la necessità di essere ascoltati e dove ognuno oltre a essere il protagonista e l’attore della propria esistenza diventa, allo stesso tempo, spettatore dell’altro.

Dal 5 al 16 aprile il Teatro dell’Orologio di Roma ospita il Focus Premio Riccione con tre testi vincitori delle edizioni passate del premio per il Teatro: ad aprire e in scena fino all’8 aprile ci sarà appunto Sterili di Maria Teresa Berardelli e la regia di Camilla Brison, a seguire Due Fratelli di Fausto Paravidino e la regia di Riccardo Bellandi e per finire Homicide House di Emanuele Aldrovandi e diretto da Marco Maccieri. L’intento è puntare l’attenzione su testi originali e scritti da giovani autori. Per tutta la durata dell’evento sarà allestita una mostra fotografica che racconta la storia del Premio Riccione e per concludere nell’ultima giornata si volgerà un incontro di lettura dei testi vincitori dell’ultima edizione. 

 

Marianna Zito