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ROAD MOVIE - uno spicchio di America al Teatro dell'Orologio

30.11.2016 22:55

Sul palcoscenico è visibile da subito un pianoforte, mentre man mano dalla penombra riconosciamo due uomini. Il primo - Giorgio Bernacchi - è scalzo e dalle sue mani comincia il suono di un violoncello, il secondo - invece - ci racconta una storia, la sua. 

Ha inizio così il viaggio in autostrada di Joel per raggiungere l’amato Scott da New York alla California, un racconto commovente e straziante che disegnerà nella nostra mente una vasta e rasserenante pianura circondata da montagne indaco e porpora (purple is a symbolic color for the gay community in many Western cultures) che verrà interrotta da momenti intensi di paura e dolore.

È un monologo in penombra e a più voci quello di Angelo Di Genio che lo porta in scena con ironia, rabbia e una forte mimica espressiva interpretando più personaggi, molto differenti tra loro ma tutti condannati all’instabilità e - in un modo o nell’altro - perennemente in viaggio verso la stessa solitudine. Una solitudine che negli anni ’90 - in cui è ambientata il testo di Godfrey Hamilton - accomuna tutte le vittime del sistema politico e sociale del tempo, alle prese con discriminazioni sessuali, religiose, di classe e con una piaga che tuttora ci abbatte, l’AIDS. Le autorità politiche non le diedero il giusto peso ma la considerarono solamente la malattia degli omosessuali e dei tossicodipendenti (ne ricorderanno qualcosa i reaganites). 

ROAD MOVIE ci riporta  a quella che è l'immensa opera kushneriana e ai suoi personaggi che qui sono racchiusi in un unico corpo in grado di passarci vis à vis le sue vibrazioni e la sua eccitazione di vita. perché è proprio di vita che abbiamo bisogno.

Diretto da Sandro Mabellini e prodotto dal Teatro dell’Elfo, ROAD MOVIE sarà in scena fino a domenica 4 dicembre al Teatro dell’Orologio di Roma.

 

Marianna Zito

Foto di Manuela Giusto