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Le Baccanti – Dionysus il dio nato due volte - di Daniele Salvo al Teatro Vascello di Roma

11.02.2017 20:07

Torna al Teatro Vascello fino al 19 febbraio, Le Baccanti – Dionysus il dio nato due volte, un progetto di Daniele Salvo sulle Baccanti di Euripide.

La tragedia euripidea, tra le più emblematiche ed ambigue, viene messa in scena secondo un percorso che, rimanendo fedele all’ancestrale forza del testo greco, riesce ad aprire una reale «finestra sull’irrazionalità» quotidiana.La costante presenza dell’elemento dionisiaco, in cui divinità e follia si uniscono inscindibilmente, funge da filo conduttore dell’intera rappresentazione ed emerge, non solo, dalla abilità recitativa degli attori coinvolti ma anche dagli effetti visivi e sonori della pièce.

Foto di Giovanni Bocchieri

Dioniso (Daniele Salvo), il dio nato due volte e misconosciuto, viene presentato nella sua subdola e potente doppiezza: seducente e vendicativo, astratto e sfuggente, tangibile e d’improvviso vanificato in una voce arcana, imprigionato ma, ad un tratto, libero e vincitore. Questo è il dio della hybris, il dio delle contraddizioni sconcertanti, a cui fa da specchio un altro tipo di hybris commessa da Pènteo (Ivan Alovisio), colui che combatte un dio di cui non riconosce la natura superiore fino a disprezzarne i riti ed a perseguitarne i seguaci.

La rappresentazione dell’empito dionisiaco viene realizzata grazie ad una scenografia ricca di elementi visivi e grazie ad un uso coinvolgente delle videoproiezioni che sembrano trasportare lo spettatore direttamente sul monte Citerone, lì dove il coro delle Baccanti si slancia per celebrare la forza erotica del proprio dio.

L’attenzione posta all’elemento vocale e sonoro che Salvo ha compiuto in stretta collaborazione con Marco Podda, permette di cogliere l’irrazionale e il tragico in ogni parte dello spettacolo.                                                                                                             Il suono, riproposto nelle sue più diverse forme, accompagna il movimento del corpo, particolarmente presente nelle parti corali delle Baccanti, ed amplifica la potenza comunicativa del gesto e della parola stessi, soprattutto nel monologo del Secondo Messaggero (Melania Giglio) e nel dialogo finale tra Cadmo (Paolo Lorimer) ed Agave (Manuela Kustermann), nel momento in cui questa ultima ritrova la ragione ed affronta la realtà terribile del dramma.

Eleonora De Caroli