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COSTELLAZIONI fino al 19 marzo al Teatro Brancaccino

18.03.2016 12:32

J'ai tendu des cordes de clocher à clocher;

 des guirlandes de fenêtre à fenêtre,

 des chaînes d'or d'étoile à étoile, et je danse.

- Arthur Rimbaud -

 

Il Brancaccino di Roma e Khora Teatro presentano COSTELLAZIONI, lo spettacolo di Nick Payne diretto da Silvio Peroni.

Una strada di luci - le stelle - avvolgono dall’alto tutto il palcoscenico completamente vuoto e sembrano dirigere i movimenti dei due protagonisti - Jacopo Venturiero e Aurora Peres - ma non solo, sono proprio queste stelle (di Valerio Tiberi) a bloccare la sequenza di ogni scena e a riaprirla agli occhi dello spettatore, accompagnate da boati che quasi ne delimitano il raggio di luce.

 

Orlando e Marianna si incontrano, si conoscono e si frequentano in varie realtà A ogni loro azione è legata una conseguenza che delineerà le loro vite, come le nostre. Lui, dal carattere mite e socievole, è un apicolture mentre lei, brillante e simpatica, lavora nel campo della cosmologia quantistica. Ogni flash di luce rappresenta una reazione diversa in un determinato momento, con un determinato lato caratteriale o uno specifico linguaggio, che porterà a una determinata vita. E i due protagonisti riescono perfettamente nel loro scopo, tanto che lo stato d’animo di chi li guarda diventa altalenante nel seguire ogni loro gesto e passando da una sonora risata a un angoscioso e triste stato di attesa. E quindi scene -  a volte speculari - a narrare l’entusiasmo di un incontro, la passione, il dolore di una malattia, la morte, i tradimenti, la gioia di un ritorno. Fino a ritrovarsi in una danza, per sempre o mai più.

Questo è anche quanto ci viene detto da una materia che è alla base di tutte le nostre conoscenze che è, appunto, la fisica quantistica. Ne nasce una storia d’amore raccontata attraverso la teoria del caos che analizza il tempo, lo spazio e le vie dei mondi paralleli, lì dove basta una parola per avere la possibilità di scegliere, di cambiare strada e quindi il proprio destino. Ed è proprio dal caos che questa storia comincia per poi delinearsi piano piano per raggiungere, solo alla fine, il suo completo significato.

Uno sforzo di magistrale bravura e concentrazione quello di Venturiero e della Peres che si trovano a gestire - solo con l’aiuto dei loro corpi e delle loro voci - una moltitudine di scene brevi e con ritmi differenti, dove il ruolo dominante si concentra tutto sull’attore stesso. Vi aspettano fino a domenica 19 marzo al Teatro Brancaccino di Roma!

 

Marianna Zito